“La ribellione consiste nel guardare una rosa fino a polverizzare gli occhi”. Alessandra Pizarnik. Patrizia, 45 anni, è una donna argentina di origine siro-libanese. Pato, questo è il suo soprannome, crede nell'impegno politico ed è sempre alla ricerca di uno spazio e di un gruppo dove esprimere e concretizzare il suo senso di partecipazione. Crede nella costruzione di un mondo migliore. Da anarchica a rivoluzionaria comunista, alla ricerca del suo posto nel mondo segue il filo rosso del femminismo. A Pato in realtà non piace la parola femminista, perché sembra l'opposto di machista, sono gli estremi che finiscono per unirsi. Crede che il femminismo non riguardi solo la difesa dei diritti delle donne, perché la lotta non è solo politica. La lotta politica è necessaria quando i diritti fondamentali non sono garantiti, ma Pato crede che le donne debbano prima rafforzare se stesse e questo processo riguarda più il campo spirituale, la connessione con la sensibilità e la tenerezza che ognuna custodisce. Pato pensa che come donne dimentichiamo le nostre credenze ancestrali, il potere delle nostre intuizioni, del nostro essere streghe. Quindi una delle cose più importanti per noi donne è recuperare questo spirito femminile. Senza scendere sempre in piazza, ma facendo suo lo slogan delle femministe di ogni epoca, "il personale è politico", dà valore di lotta ad ogni suo gesto quotidiano. Poi il tango queer, che balla e insegna, è l'atto di protesta contro una società machista e neoliberista. La scelta di insegnare in un asilo della baraccopoli, la villa miseria n.21, e di andarci in bicicletta, sono precisi atti politici. La villa n. 21 è una delle bidonville più pericolose di Buenos Aires e conta circa 45mila abitanti. È spesso teatro di scontri a fuoco e omicidi tra bande di narcotrafficanti. Per questo motivo l'edificio scolastico e il cortile della scuola sono protetti da alte mura, filo spinato e sbarre sia alle finestre che all'ingresso. Inoltre, e non meno importante, la bici non inquina. Pato indossa sempre abiti semplici, li comprava ai mercatini delle pulci. Il suo corpo è morbido. I suoi capelli non sono più ben stirati. A volte va da sola alle manifestazioni, perché è importante esserci. Poi quando è a casa, dove tutto è calmo e silenzioso, la sua anima solitaria sembra tacere, ma il pensiero comincia a tuonare. Gli occhi sembrano guardare dolori passati e angosce presenti, mentre il corpo non reagisce ai desideri che comunque le danno la linfa vitale per vivere ogni giorno. Ma Pato non si ferma e segue il ritmo della vita lavorando tutti i giorni, ballando ovunque e facendo sempre politica.